Studio: edilizia nell’era del post-superbonus e il trend dell’estate 2024

//Studio: edilizia nell’era del post-superbonus e il trend dell’estate 2024

Studio: edilizia nell’era del post-superbonus e il trend dell’estate 2024

L’Ufficio Studi di Confartigianato ha analizzato le ultime tendenze del mondo dell’edilizia. Ad aprile 2024 la produzione nelle costruzioni registra un aumento del +2,3% rispetto al mese precedente, dopo due mesi di flessione. Nel trimestre febbraio-aprile 2024 la dinamica congiunturale resta negativa, con un calo dell’1,2% rispetto al trimestre precedente.

Tiene la fiducia delle imprese dell’edilizia

A giugno, il clima di fiducia delle imprese mostra il terzo calo consecutivo, posizionandosi sul valore più basso da novembre 2023. La fiducia peggiora in tutti i comparti indagati ad eccezione di quello delle costruzioni, nel quale migliorano sia i giudizi sull’attività di costruzione che le attese su ordini e piani di costruzione.

Il calo degli investimenti

Le più recenti previsioni macroeconomiche delineano la frenata dell’edilizia nel biennio 2024-2025, dopo la fase di espansione sostenuta dal recupero posta-pandemia sostenuto dalle detrazioni fiscali. Secondo l’ultima previsione pubblicata dall’Eurosistema, Banca d’Italia indica che gli investimenti in costruzioni segnano una tenuta (+0,6%) nel 2024, a cui seguiranno cali del 3,5% nel 2025 e del 1,7% nel 2026. Più severe le previsioni di primavera della Commissione europea, che indicano un calo del 2,0% nel 2024 e del 5,9% nel 2025.

LE PROSPETTIVE NELLA FASE DEL POST-SUPERBONUS

Il sostegno del PNRR

L’analisi dell’impatto del Piano Nazione di Ripresa e Resilienza (PNRR) evidenzia che il 38% della crescita del valore aggiunto indotta dal Piano tra il 2021 e il 2026 si genera nella filiera delle costruzioni, immobiliare e attività professionali, determinano un impulso significativo alla domanda di lavoro: in un paper pubblicato da Banca d’Italia si stimano 62 mila nuovi occupati nelle costruzioni derivanti dal PNRR, pari ad un aumento del 6,5% degli occupati pre-pandemia.

Gli interventi per le case green

La lotta al cambiamento climatico passa attraverso un piano ordinato di interventi sugli edifici. In Europa il 40% dei consumi finali di energia e il 36% delle emissioni di gas a effetto serra è rappresentato dagli edifici. Gli interventi sugli edifici determinano effetti ad ampio spettro, influenzando la domanda di energia, l’efficienza energetica, le emissioni di CO2, la tutela del territorio, la rigenerazione urbana e i processi di recupero dei materiali.

Secondo la direttiva 2024/2025 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 aprile sulla prestazione energetica nell’edilizia, per gli edifici residenziali, i Paesi membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. Entro il 2023 dovrà essere ristrutturato il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica.

La platea di edifici interessati dagli interventi è ampia. In relazione alla classe energetica rilevata nei passaggi di proprietà, quasi i due terzi (63,8%) degli immobili residenziali sono collocati nelle classi energetiche meno efficienti, con il 26,5% nella classe F e il 37,3% nella classe G.

Per garantire la transizione green degli edifici serve un adeguato sistema di incentivi fiscali, ma l’avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo potrebbe mettere a rischio questo sostegno. Al contrario, solo un sistema di incentivi stabili nel tempo può dare certezze a famiglie e imprese per la pianificazione di costosi interventi sugli immobili. Come indicato dal Presidente di Confartigianato Imprese Rieti Franco Lodovici, “dobbiamo passare dall’era disordinata del superbonus a quella ordinata del “climabonus”. Tenuto conto degli obiettivi ambiziosi, appare necessario un intervento dell’Unione Europea basato sullo schema di NextGenerationEU per garantire l’attuazione del Green Deal.

Alcuni numeri

Produzione costruzioni: ad aprile 2024 raddoppia la crescita tendenziale. Calo congiunturale trimestrale:

  • Ordini e/o piani di costruzione a giugno 2024 previsione di crescita nei prossimi 3 mesi: saldo di 6,3, il doppio del 3,1 di maggio 2024;
  • +2,3% aprile 2024 vs marzo 2024 che segue due cali consecutivi -1,2% trimestre febbraio-aprile 2024 vs trimestre precedente.

Italia locomotiva in Ue per dinamica della produzione delle Costruzioni annuale 2021-2023, su pre crisi e primi 4 mesi 2024.

  • Italia migliore tra top 4 Ue e va meglio dell’Ue in tutti i periodi analizzati tranne variazione annuale del 2020 in cui primeggia la

Fiducia Costruzioni: unico settore a salire a giugno 2024. Crescita nel I semestre 2024 ma inferiore vs II semestre 2023.

  • La fiducia peggiora per tutti i settori tranne per le Costruzioni per cui si segnalano anche attese in crescita per l’occupazione nei prossimi 3 mesi;
  • Saldo medio nel I semestre 2024 giudizi a 0,8 e attese a 4,6, entrambi in calo rispetto al semestre precedente (3,2 e 9,2).
-1,3% totale settore costruzioni vs + 2,1% totale economia
+0,4% dipendenti vs +2,3% totale economia
+1,8% tempo indeterminato vs +3,3% totale economia
+1,5% under 35 anni vs +2,6% totale economia
+2,6% Centro, meglio del +1,5% totale economia
+1,5% libero professionista, meglio del +0,8% totale economia
+3,8% con dipendenti vs +4,0% totale economia
+3,8% stranieri, meglio rispetto a stabilità totale economia
Numeri chiave dell’artigianato dell’Edilizia (Costruzioni al netto di Installazione di impianti): 249mila imprese attive e 460mila addetti
  • 463 imprese artigiane (a);
  • 723 imprese artigiane con dipendenti (b);
  • 28,4% imprese artigiane con dipendenti su totale imprese artigiane (b/a);
  • 999 addetti imprese artigiane (c);
  • 31,5% addetti artigianato su totale addetti Costruzioni;
  • 023 dipendenti artigianato (d);
  • 37,4% dipendenti artigianato su addetti artigianato (d/c);
  • 18,4% dipendenti artigianato su dipendenti totale imprese Costruzioni;
  • 23,0% dipendenti artigianato su dipendenti MPI Costruzioni;
  • 1,84 dimensione media (addetti per impresa, c/a);
  • 0,69 dipendenti per impresa (d/a);
  • 2,43 dipendenti per impresa con dipendenti (d/b).
Le politiche economiche: incertezze della politica monetaria
  • Tasso di interesse a imprese Costruzioni marzo 2024: 7,56% con massimo 9,50% Valle d’Aosta, 1,4 volte minimo 6,77% Emilia-Romagna;
  • Tasso di interesse settori marzo 2024: massimo 7,56% per Costruzioni (+90 ti base vs media), +142 p.b. y/y e +336 p.b. nella stretta monetaria;
  • Dinamica stock prestiti imprese: a marzo 2024 calo diffuso nelle regioni per Costruzioni e totale Costruzioni: meglio in 6 regioni (Abruzzo, Molise, Campania, Sardegna, Trentino – Alto Adige e Friuli – Venezia Giulia);
  • Stock prestiti per settore: a maggio 2024 calo più marcato per le Costruzioni a -8,0%, quasi doppio vs – 4,2% totale
Dati nel settore delle Costruzioni nella provincia di Rieti

L’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Rieti evidenzia con puntualità anche la situazione riguardo la provincia di Rieti. Le imprese attive iscritte al Registro imprese a settembre 2021 erano 1965 a marzo 2024, 2008 con un saldo positivo di 43 pari al 2,2%. Le imprese artigiane, sempre per lo stesso periodo, presentano un saldo positivo del +4, decisamente inferiore al numero complessivo delle imprese operanti nel campo delle costruzioni. Anche questo dato dimostra come l’artigianato non sia più attrattivo e le forme societarie prescelte eludono l’iscrizione all’albo. Rieti comunque resta una delle provincie dove la percentuale delle imprese artigiane rispetto al totale supera il 70%. Altro dato rilevante riguarda le imprese iscritte alla Cassa Edile di Rieti. In un anno si è passati da 890 a 963, con un saldo positivo di 73 imprese pari all’8,2%. Anche il numero dei lavoratori è cresciuto notevolmente. Dai 4851 del 2023 agli attuali 5757, +906 pari al 18,7%. Notevole crescita anche per numero di ore lavorate +313973 rispetto al 2023. Anche la massa salari registra un aumento del 11,6%, passando da 38.109.950 a 42.512.608 (+4.402.658). Nel Lazio l’incidenza degli addetti delle costruzioni su addetti totale economia per regione è del’8,0%. Rieti è tra le 57 province in cui oltre un decimo degli addetti sono nelle costruzioni.

“La nostra provincia – afferma Maurizio Aluffi segretario regionale di ANAEPA Confartigianato Edilizia -dimostra sicuramente una vitalità importante nel campo delle costruzioni. Sicuramente sul dato incide l’avvio, anche se a rilento, della ricostruzione post-sisma che compensa il fermo dovuto alla cancellazione del superbonus. Stabile il comparto edile artigiano. L’Ufficio studi di Confartigianato conferma quello che ormai è diventata una costante e cioè che l’artigianato non è più attrattivo, anche se il comparto con le sue 1419 imprese e oltre 3500 addetti si conferma il motore dell’economia della provincia”.

“Anche se il futuro appare incerto – afferma il Presidente di Confartigianato Franco Lodovici – i dati sviscerati dal nostro Ufficio studi, dimostrano quanto sia importante l’edilizia nel contesto provinciale. Rispetto al piano europeo 2030 occorrerà valutare attentamente come il governo italiano intenderà agevolare la transizione ecologica legata all’efficientamento energetico di un patrimonio immobiliare “vecchio”. Le condizioni economiche delle famiglie non consente investimenti tali da far fronte alla direttiva green dettata dall’Europa”.

2024-08-09T11:59:20+02:009 Agosto 2024|

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