“La zona arancione sarà un dramma per le imprese”: questo il grido di dolore dei negozi e bar di Rieti.
Dopo mesi in zona gialla, anche il Lazio, e quindi anche Rieti, è diventato arancione. Da domenica 17 gennaio le maglie delle regole per frenare il contagio da coronavirus si sono fatte più strette e i primi a farne le spese sono bar e ristoranti. La misura più significativa del nuovo pacchetto di regole riguarda infatti la chiusura degli esercizi di somministrazione, finora rimasti sempre aperti durante la seconda ondata, almeno fino alle 18, che ora gridano al dramma.
“Una situazione che per alcune categorie diventa sempre più disperata – afferma Sandro del Grande, Presidente di Confartigianato Alimentazione Rieti – ristoratori e baristi, già stremati, vedranno, con le nuove restrizioni, i loro incassi ridursi ancora di più al lumicino, si stima un ulteriore calo del 40%. Si troveranno a far fronte ad una crisi ancora più nera di quella che stavano già affrontando”.
Per non parlare di altri settori, come quello del wedding e degli eventi che vedono già compromessa irrimediabilmente la stagione 2021 e che difficilmente potranno resistere ancora a lungo.
“Non tutte le imprese poi potranno usufruire dei 51 milioni di euro di ristori stanziati dalla Regione Lazio – ribadisce il Direttore di Confartigianato Imprese Rieti Maurizio Aluffi – le imprese più piccole non sono soggetti IRAP, per loro chiediamo soluzioni legislative adeguate. Bar e ristoranti però devono riaprire – dice Maurizio Aluffi – queste categorie hanno dimostrato di saper rispettare le regole e hanno garantito massima sicurezza ai loro collaboratori e ai clienti. Hanno inoltre investito migliaia di euro per adeguare gli spazi e informare il personale. Tutto questo è servito a poco se ora devono abbassare nuovamente la saracinesca”.