Grazie alla collaborazione con ENEA, l’Ufficio Studi di Confartigianato Rieti è riuscito a mappare gli interventi nel territorio provinciale. Un lavoro non facile che ha visto anche Rieti protagonista dall’introduzioni di queste agevolazioni sino al 31 agosto scorso. Le restrizioni imposte per legge in questi ultimi due anni hanno mitigato gli effetti negativi del Super Ecobonus 110%, sui conti pubblici fino quasi ad esaurirlo. Gli effetti sulle imprese in alcuni casi sono stati devastanti, ma come vedremo, gli interventi programmati sono quasi interamente realizzati, resta da capire quanti crediti siano ancora da “monetizzare” e quale sarà il reale impatto specie sulle imprese artigiane o le MPMI. Il numero degli interventi contribuirà in maniera poco significativa all’abbattimento delle emissioni inquinanti anche perché il patrimonio immobiliare è stato solo sfiorato e pare sia stato coinvolto non più del 4% delle unità abitative. In provincia comunque sono 455 le asseverazioni, per un totale di investimenti pari ad Euro 182.875.604. Il totale degli investimenti ammessi a detrazione ammontano ad Euro 178.103.191.
I lavori conclusi ammessi a detrazione sono 173.465.929. Il dato interessante riguarda il completamento dei lavori ammessi a detrazione, pari al 97,4%, le asseverazioni hanno riguardato 190 condomini, 171 edifici unifamiliari e 94 unità immobiliari funzionalmente indipendente. Gli investimenti maggiori si sono ovviamente concentrati sui condomini, sia per entità economica che per numero di interventi. Con un totale di 153.669.933 Euro, 149.885.408 ammessi a detrazione di cui realizzati e ammessi a detrazione 145.844.794, rappresentano 84,03% degli investimenti totali.
“Indubbiamente, sostiene Maurizio Aluffi direttore di Confartigianato Imprese Rieti, sorprende il dato relativo ai lavori conclusi e ammessi a detrazione, il 97,4%, il che lascia ben sperare per chiudere l’intera vicenda. Il dato che invece da una parte preoccupa, Rieti con il 78,8% di case costruite prima del 1980 è la prima in Italia per presenza di immobili che necessitano di un intervento di adeguamento energetico, dall’altra parte apre uno scenario importante per le imprese che nei prossimi anni troveranno grandi opportunità di lavoro, fermo restando che bisogna capire come il Governo incentiverà questo percorso verso una vera transizione ecologica”.
Confartigianato recentemente ha presentato un rapporto sulla transizione green degli edifici in vista della “Settimana per l’energia e la sostenibilità”. L’Italia deve ‘correre’ ai ripari per raggiungere i traguardi di efficienza e di risparmio energetici fissati dalla Direttiva Case Green. Le condizioni dei nostri edifici sono critiche: su 25,7 milioni di abitazioni, ben 17,5 milioni (pari al 68% del totale) risalgono a prima del 1980 e il 51,8% degli immobili si colloca nelle classi energetiche meno efficienti (F e G). Secondo questo report, a livello regionale, il maggior numero di abitazioni costruite prima del 1980 si trova in Lombardia (2.973.768), Lazio (1.782.175), Piemonte (1.463.157), Campania (1.452.177) e Sicilia (1.391.972). Oltre all’età delle case, Confartigianato ha stilato la classifica di regioni e province con le peggiori prestazioni energetiche degli immobili. Si supera la media italiana del 51,8% di edifici nelle classi energetiche più basse (F e G) nel Lazio (65,6%), seguito da Liguria (63,3%), Toscana (62,2%), Umbria (61,7%), Molise (61,5%), Puglia (60,1%), Calabria (57,8%), Sicilia (57%), Emilia-Romagna (56,7%) e Basilicata (54%). Tra le province, per la presenza di immobili meno efficienti dal punto di vista energetico oltre Rieti ci sono Enna (74,9%), Isernia (72,4%), Isernia (72,4%), Frosinone (71,3%), Genova (69,9%), Terni (69,7%), Viterbo (69,3%), Massa-Carrara (68,6%) e La Spezia (66,6%).
“455 asseverazioni nella provincia non sono poche, ribadisce il Presidente di Confartigianato Imprese Rieti Franco Lodovici, così come è importante il totale dei lavori conclusi ammessi a detrazione. Come previsto il grosso degli interventi ha riguardato i condomini, 190, con un investimento medio di 808.709 Euro cadauno. Resta da vedere come finiranno i crediti incagliati, che ancora interessano molte aziende. Fortunatamente conclude il Presidente Lodovici, la nostra provincia non è stata interessata da fenomeni particolarmente gravi riguardo la regolarità dei lavori e delle rendicontazioni. Certo è che per il futuro speriamo non si debba più assistere ad un decreto come quello che ha riguardato il Super Ecobonus 110%. Il dato sulle abitazioni costruite prima del 1980, conferma che siamo un Paese con case vecchie e poco efficienti. Non c’è tempo da perdere: vanno messi subito in campo interventi a sostegno della riqualificazione degli immobili con l’obiettivo, indicato dalla Direttiva Ue, di ridurre il consumo energetico del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, fino alle emissioni zero nel 2050. Per garantire la transizione green degli edifici bisogna rendere stabili e permanenti le detrazioni fiscali al 65% che consentono di raggiungere più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio e efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, rilancio delle imprese delle costruzioni, emersioni di attività irregolari”.