Più che delle solite prese di posizione di categorie, o meglio di gruppi di interesse (se così li possiamo chiamare), sarebbe meglio cominciare a parlare di come rilanciare l’economia e il volto di una città come Rieti, che nel tempo ha perso appeal e valore aggiunto. È il pensiero, questo, di Confartigianato Imprese Rieti, una riflessione a voce alta a due mesi dalle elezioni amministrative 2022 che porteranno al rinnovo dei sindaci di Rieti, Cittaducale, Antrodoco, Pescorocchiano, Casaprota e Nespolo.
Da sempre Confartigianato si batte per la riconversione dell’invenduto e il riutilizzo delle aree dismesse, degli opifici industriali abbandonati o inutilizzati ecc. Ben vengano quindi le iniziative del Comune di Rieti che finalmente decide di riassegnare i lotti dell’area artigianale di Vazia rimasti inutilizzati per 14 anni. Ben venga anche chi vuole investire nel nostro territorio con progetti che permettano la riconversione di aree e manufatti abbandonati, la creazione di nuova occupazione e lavoro per le imprese locali. Per far questo, invece di abbandonarsi alle solite sterili polemiche e ai soliti pro e contro, c’è bisogno di un patto del territorio a cui aderiscano tutte le “componenti” (Comune, tecnici, professionisti, istituti di credito e imprese) per far sì che la grande partita della rigenerazione urbana e dello sviluppo urbano a consumo zero di nuovo territorio si traduca in realtà.
Rigenerare Rieti e in particolare intervenire su “mostri” abbandonati da anni, quali l’ex ospedale, l’ex zuccherificio, l’ex SNIA ecc., oltre che le abitazioni costruite negli anni 50/60, è una grande sfida che deve comportare però una serie di facilitazioni che riguardano famiglie, imprese e investitori. Il recupero, obiettivamente, deve essere attrattivo, i prezzi abbordabili e la città vivibile. Per un ritorno al centro storico l’aspetto economico sarà un fattore determinante. Nonostante la crisi che ha colpito il comparto edile a partire dagli anni 2011-2012, le nostre imprese e quelle della filiera costruzioni, sono rimaste sul mercato e hanno un patrimonio di grande affidabilità e un know how di rispetto che le hanno rese protagoniste e pronte a rispondere alle recenti sfide (ecobonus, superbonus ecc.).
Un’altra grande partita, a parere di Confartigianato, è quella della riconversione dell’invenduto, che potrebbe essere orientata alla creazione di alloggi in housing sociale, a prezzi più bassi, con un patto fra banche, Comune/i, organizzazioni di categoria.
Come Confartigianato Imprese Rieti, a tutela delle piccole imprese, stiamo seguendo con interesse l’esplicazione della politica che verrà adottata dalla giunta attuale e speriamo anche dalla prossima, circa la realizzazione di opere che cambieranno la città, compreso il rilancio (finalmente) delle aree produttive e dell’area artigianale di Vazia. In questa complicatissima fase, contrassegnata dalla crisi e dallo stallo in diversi settori produttivi, con una drastica caduta della domanda, la linea non può che essere quella del rilancio delle opere pubbliche e delle iniziative di privati che vogliono investire in questo territorio. A patto, però, che da parte degli uffici comunali dell’Urbanistica maturi una sensibilità nuova e più spiccata, in maniera tale che progetti aziendali di insediamento possano trovare risposte molto più celeri ed efficaci. Gli interlocutori degli imprenditori e dei loro progettisti devono dimostrare nei fatti una mentalità diversa rispetto a quella difensiva, che purtroppo spesso è venuta a galla, per essere al passo con la sfida che anche loro si trovano giocare.
Questi i temi che vorremmo fossero al centro del dibattito politico in vista delle elezioni per il rinnovo delle amministrazioni comunali.