Confartigianato Imprese Rieti non intende avviare un percorso polemico nei confronti del Commissario avv. Giorgio Cavalli, peraltro ormai prossimo all’epilogo del suo compito, ma tiene a puntualizzare che la Camera di Commercio di Rieti è stata commissariata dalla Regione Lazio non per motivi riconducibili al tardivo rinnovo degli organi.
Se questa fosse stata la motivazione tecnica, analogo provvedimento si sarebbe dovuto adottare anche nei confronti della Camera di Commercio di Frosinone i cui Organi si erano insediati in perfetta sincronia con quelli reatini. Probabilmente, come abbiamo più volte avuto modo di sottolineare, la scelta va ricercata altrove, non escludendo la volontà di mettere a tacere un gruppo dirigente che aveva osato non allinearsi a uno sciagurato disegno – questa è la nostra convinzione – che impoverirà, non solo sotto il profilo istituzionale, il territorio reatino.
Al Commissario imputiamo la scelta – questa sì tutta politica – di aver ritirato un ricorso i cui esiti erano pendenti e quindi per loro natura ancora incerti. E in chiave sostanziale, anche qualora il ricorso non avesse determinato i risultati sperati, avrebbe comunque potuto dire di aver combattuto a difesa dell’autonomia delle imprese reatine, piuttosto che passare alla storia come colui che ha posto fine a novanta anni di benemerita attività camerale.
Su tale argomento nulla intendiamo aggiungere limitandoci a ricordare i fatti e non le improbabili difese d’ufficio. L’unica cosa certa è che la Camera di Commercio di Rieti non esiste più.