Nella giornata internazionale della donna, Confartigianato Imprese Rieti, tramite il suo movimento Donne Impresa, sceglie di far parlare i numeri.
Nel 2022 in Italia sono 1.336.689 le imprese registrate gestite da donne, si tratta di un’impresa su cinque (22,2%) che opera nella nostra penisola. Di queste imprese il 16,4%, pari a 218.950 unità sono artigiane e rappresentano il 17,2% del tessuto artigiano totale.
A livello territoriale si osserva un maggior peso delle imprese gestite da donne sul totale imprese in Molise (27,3%), Basilicata (26,4%), Abruzzo (25,6%) e Umbria (24,8%). Il Lazio si ferma al 23%. Per l’artigianato l’incidenza delle imprese femminili sul totale è più elevata nelle regioni di Abruzzo (21,9%), Marche (20,1%) e Molise (19,6%), mentre nel Lazio si attesta al 15,5%.
Rieti in questo senso può vantare percentuali migliori rispetto alla media regionale. Il 26,4% sul totale delle imprese è a conduzione femminile. Se guardiamo all’artigianato, invece, la situazione è leggermente peggiore rispetto ai dati regionali, poiché le imprese femminili sono il 14,9% sul totale.
Purtroppo nel Lazio paghiamo ancora una certa distanza per numero di imprese femminili rispetto al periodo pre-Covid: notiamo infatti che, se da una parte il numero di imprese rispetto al 2021 è rimasto pressoché invariato
(-0,1%), rispetto al 2019 persiste un preoccupante -4,4%. A Rieti in un anno abbiamo perso il 4,6% delle imprese femminili, mentre rispetto al 2019 la riduzione è pari al 4,9%.
L’artigianato femminile laziale, seppur in affanno, tiene: la variazione 2021-2022 è pari a -0,6%; la differenza rispetto al periodo pre-Covid è di -1,5%. Male invece Rieti: in un anno le imprese artigiane femminili sono calate dell’1,7%, mentre rispetto al 2019 il calo è più pronunciato, -5,4%.
“Paghiamo uno scotto importante relativo agli anni in cui il Covid ha così tanto influenzato le nostre vite – commenta Silvia Pascalizi, Presidente di Donna Impresa Confartigianato Rieti – specialmente quelle delle lavoratrici e imprenditrici donne, che hanno subito pesantemente le conseguenze di una crisi sanitaria, economica e sociale come quella che abbiamo vissuto. L’impresa e il lavoro non possono più essere una questione di genere. È tempo di sostenere il talento delle donne con una visione complessiva di rilancio economico e sociale. Il futuro dell’Italia dipende da politiche strutturali, sistemiche e coordinate per sostenere la propensione imprenditoriale e favorire l’occupazione, garantendo a tutti, donne e uomini, i servizi pubblici indispensabili per conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Lo sviluppo del nostro Paese è responsabilità di tutti. Donne Impresa Confartigianato continuerà a battersi per definire un contesto normativo e culturale che consenta alle imprese femminili a valore artigiano di esprimere al meglio i propri valori e potenzialità, di creare occupazione, generare innovazione, contribuire alla crescita economica e sociale”.