Il reatino è un territorio a forte rischio di desertificazione bancaria. Cosa vuol dire? Prendendo spunto dal lavoro svolto dalla FIRST-CISL con la creazione dell’“Osservatorio sulla desertificazione bancaria”, l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti ha voluto realizzare un’analisi riguardante il territorio provinciale reatino. Il quadro complessivo, lo diciamo subito, è decisamente grigio.
La situazione è comune a molte altre realtà del Paese: in tutta Italia, nel 2022, sono state chiuse 554 filiali. Un dramma che mette a rischio la coesione sociale e va in controtendenza rispetto, per esempio, alla politica di avvicinamento al territorio di Poste Italiane. Potremmo dire che per tanti italiani recarsi in banca sta diventando un lusso. Già nel 2021 vi era stata una contrazione del numero degli sportelli, aggravata da un 2022 che visto un ulteriore calo del 2,6%. Parallelamente aumentano il numero delle persone che non hanno accesso a una filiale nel comune di residenza. La fuga delle banche dai territori non investe solo i centri di piccole dimensioni. I numeri dicono che nel 2022 la regione più colpita è stata la Lombardia (-3,6%) seguita da Lazio (-3,5%), Toscana, Marche e Friuli. Le banche, di fatto, stanno scomparendo da intere regioni. I comuni senza sportello, considerando l’intero territorio nazionale, sono circa il 40% del totale. In Molise l’82% dei comuni sono privi di sportelli bancari, in Calabria il 71%.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti, avvalendosi dei dati riportati da indettaglio.it ha voluto far emergere la realtà reatina. Su 73 comuni, ben 42 sono senza uno sportello bancario. Ciò sta a significare che oltre 24mila cittadini non possono accedere a una banca nel proprio comune di residenza. Sono invece 31 i comuni che dispongono di almeno uno sportello, 10 quelli che ne hanno più di uno. Spicca, ovviamente, il dato di Rieti, città capoluogo, con 27 sportelli. Solo Fara in Sabina e Poggio Mirteto possono contare su 4 sportelli, seguiti da Cittaducale, Amatrice e Poggio Moiano che ne hanno 3.
“Le banche dovrebbero riflettere sulle conseguenze delle chiusure, sia dal punto di vista della coesione sociale che dal punto di vista economico – dice Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – tale orientamento impoverisce il territorio e si muove in direzione opposta agli obiettivi del PNRR, che invece auspica una riduzione del gap economico tra le diverse aree del Paese. Di natura opposta, fortunatamente, l’azione di Poste Italia che, con il progetto Polis investirà 1,2 miliardi di euro per avvicinare i cittadini ai servizi della pubblica amministrazione. Un’iniziativa – conclude il Diretto Aluffi, che rappresenta una grande possibilità di sviluppo per i borghi, le piccole comunità e per le aree interne sempre più a rischio emarginazione”.