Con i saloni benessere chiusi, nelle “zone rosse” dilagano gli abusivi. Com’era prevedibile, nelle 11 regioni che attualmente si trovano in “zona rossa”, prolifera il lavoro nero e l’abusivismo. Uno dei settori più colpiti è sicuramente il settore del benessere. Le chiusure per decreto dei centri estetici, dei barbieri e dei parrucchieri ha dato una grande spinta a chi, armato di creme, lamette, forbici e con il phon in valigetta, gira per le case private praticando abusivamente questa attività, violando ogni limitazione alla mobilità e tutte le norme in materia di sicurezza.
Oltre a denunciare la mancanza di controlli da parte delle forza dell’ordine, Confartigianato Benessere Rieti segnala che la cosa paradossale di tutta questa vicenda è che lo stop imposto alle attività regolari, dove tutto era tracciato, si lavorava solo per appuntamento, non c’erano assembramenti e ogni operazione era sottoposta a rigorosi controlli di igiene introdotti ben prima dell’avvento del Covid19, lascia ora enormi spazi agli abusivi che girano tranquillamente per le abitazioni dei clienti.
“Una piaga, quella del lavoro nero – afferma Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – che, avvicinandosi alle festività pasquali, è destinata ad aumentare ulteriormente e rappresenta non solo una concorrenza sleale nei confronti di professionisti di questo settore, ma anche un grosso rischio per la tutela della salute pubblica. Non staremo a guardare – conclude Maurizio Aluffi – porteremo nelle sedi opportune questo ennesimo attacco ad una categoria fatta di professionisti seri che hanno fatto della correttezza il loro stile di vita.”