Sulla scorta di uno studio effettuato da Confartigianato Imprese Rieti nel 2014 sull’imprenditoria straniera, abbiamo voluto aprire nuovamente un focus su analogo tema nella nostra provincia a distanza di quattro anni.
Stando ai numeri assoluti elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti, sembra che almeno una parte dell’imprenditoria presente in Italia non conosca crisi. Stiamo parlando delle aziende guidate da stranieri, che dal 2012 sono aumentate di oltre il 3%. A livello nazionale continua la crescita di quelle condotte da cinesi, anche se alcune aree del Paese non sono interessate dal fenomeno allo stesso modo. A Rieti, per esempio, l’imprenditoria cinese, pur essendo cresciuta notevolmente, ha un’influenza marginale ed è confinata principalmente nel comune capoluogo. Rieti non rispetta nemmeno la “regola” nazionale dove gli imprenditori stranieri più numerosi continuano ad essere i marocchini. Qui la fà da padrone la comunità romena, largamente in vantaggio su albanesi e marocchini.
L’analisi del territorio laziale evidenzia come alcune nazionalità abbiano eletto a “quartier generale” aree ben definite. È il caso della comunità del Bangladesh, che concentra a Roma il 42,5% di tutte le imprese bengalesi presenti in Italia. Sempre a Roma si trova la comunità imprenditoriale romena più estesa, con il 15,1% del totale delle imprese guidate da cittadini romeni nel nostro Paese.
In totale, solo nel Lazio, sono registrate 77.125 imprese. Solo nel 2017 le imprese straniere hanno raggiunto le 7.209 unità, a fronte di 4.031 cancellazioni, con un saldo positivo di 3.178, l’11,9% del totale. Su un totale di 10.648 nuove imprese, 3.178 sono guidate da non italiani.
Significativa la crescita nella nostra provincia, +3,4%. Le imprese costituite da cittadini stranieri a Rieti sono una realtà ormai strutturale nell’ambito del tessuto imprenditoriale. Al 31 marzo 2018, si contavano ben 1.473 presenze. Le aziende a guida romena si confermano leader e sono passate dalle 285 del 2013 alle attuali 379. Stabili quelle albanesi, erano 86, sono diventate 96. In leggera crescita anche quelle guidate da cittadini marocchini, da 79 a 85. In grande ascesa le imprese cinesi, erano 24 nel 2013, nel 2018 sono arrivate a 62. Exploit degli ucraini, passati da 29 a 50. La percentuale delle imprese straniere sul totale è del 6,6%.
“La vocazione degli stranieri a fare impresa – sostiene Franco Lodovici, Presidente di Confartigianato Imprese Rieti – è fortissima. Con quasi 1500 imprese e circa 2000 addetti, sono una realtà decisamente rilevante. Particolarmente forte è la presenza in Sabina, in prevalenza nel settore delle costruzioni, soprattutto a Fara in Sabina, Poggio Mirteto, Montopoli in Sabina, per non parlare delle 400 attività ubicate nella città di Rieti.”
“Da sempre – conclude Lodovici – le principali aree di provenienza sono i Paesi dell’Est. Per queste persone la ricerca del successo si trasforma in una specie di debito morale nei confronti della famiglia allargata e degli amici che storicamente costituiscono un sostegno irrinunciabile per chi vuole emigrare. Non è un caso se, nonostante la contrazione registrata a partire dal 2013, soprattutto dalla Romania sono continuati ad arrivare nuovi imprenditori alimentando così una comunità che nella nostra provincia vede 379 imprese attive.”
Lo studio di Confartigianato Imprese Rieti evidenzia altresì la tipologia di imprese a conduzione straniera. Guida la classifica, come sempre, il settore delle costruzioni, seguito da commercio, agricoltura, servizi di alloggio e ristorazione. Si tratta prevalentemente di società di persone piuttosto che ditte individuali, questo anche perché le società, rispetto a queste ultime, rappresentano una prosecuzione familiare, intesa come attività allargata a parentele di I e II grado (mogli, figli, fratelli, etc.).
“Ancora oggi – ribadisce Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – continuano ad esserci molti pregiudizi nei confronti degli stranieri, specialmente per quanto riguarda l’ambito del lavoro. Il più delle volte il termine ‘straniero’ viene associato a sfruttamento, lavoro sommerso, irregolare dequalificato e precario. Nonostante il momento di precarietà lavorativa che stiamo attraversando, ci sono molte persone che rifiutano di svolgere determinati lavori o ricoprire alcuni ruoli perché considerati poco gratificanti o non adatti. La maggior parte delle volte sono proprio le persone straniere che si rendono disponibili a svolgere determinate mansioni, forse perché afflitte da serie difficoltà e costrette ad adattarsi a qualsiasi occupazione, purché rispettabile e dignitosa. Nonostante ciò – prosegue Aluffi – ci sono anche molti stranieri che avendo disponibilità e sicurezza economica cercano di valorizzare le proprie capacità al punto tale da avviare attività imprenditoriali. Gli imprenditori stranieri rappresentano un fenomeno molto rilevante nel mondo della piccola impresa, sia nel settore dell’artigianato che nel commercio. Ad oggi, rispetto al 2008-2009, i numeri sono praticamente raddoppiati.”
Nasce lo Sportello Integrazione
È di recentissima attivazione, presso la sede provinciale di Confartigianato Imprese Rieti, uno sportello che ha come obiettivo quello di dare assistenza a 360 gradi alle persone e imprese che scelgono il nostro Paese per avviare un’attività o per lavorare come dipendente.
“Anche in virtù di quello che emerge dai nostri studi – conclude il Direttore di Confartigianato, Maurizio Aluffi – vogliamo dare un sostegno concreto a chi, con grande difficoltà, deve muoversi tra i meandri della burocrazia. Il fenomeno ‘stranieri’ ha raggiunto livelli tali per cui diventa impossibile ignorarlo. Se sono una risorsa ce lo dirà la storia. Come Associazione abbiamo investito molto in questo ambito.”
Info: Sportello Integrazione di Confartigianato Imprese Rieti tel. 0746 251900 stranieri@confartigianatorieti.com.
